La domotica: Il futuro dell’impiantistica

Mercoledì, 21 Dicembre 2016

Il responsabile nazionale CNA Installazione Impianti fa il punto sulle nuove opportunità offerte dai sistemi domotici per gli installatori

L’impiantistica negli edifici è stimata in continua, significativa crescita: da stime CNA Impianti l’incremento sarà costante nel periodo 2016/2019. Tra i fattori determinanti è da segnalare l’aumento al ricorso alla componente tecnologica: tra queste la domotica, che ha registrato una crescita nel periodo 2008/2014 del 34%.

Come ha analizzato Guido Pesaro, responsabile nazionale della Confederazione Nazionale Artigianato alla conferenza “La certificazione delle competenze per l’installatore evoluto. Le richieste dell’Europa e la risposta italiana”, siamo di fronte a un mercato sempre più complesso e innovativo dove si evidenzia l’aumento della componente tecnologica degli impianti che modifica ed innova il prodotto edilizio e un maggior valore degli impianti rispetto al passato.

Ma in tutto questo quale opportunità può offrire la domotica e la building automation?

«Personalmente credo che la domotica rappresenti il futuro della installazione degli impianti innanzitutto perché può collegare impianti diversi tra loro come il termico e l’elettrico, in una logica di system integration. Eviterei di considerare la domotica come settore di appannaggio dei sistemi elettrici ed elettronici in quanto aiuta gli altri impianti a integrarsi, appunto, con quello che è il sistema casa. Quindi, ribadisco, è il settore che, a mio avviso, potrebbe avere maggiori opportunità di sviluppo e di crescita nel prossimo futuro».

Quali vantaggi può offrire per le nuove costruzioni e soprattutto per le ristrutturazioni?

Un edificio domotico assume maggior valore rispetto a uno che non lo è. Certamente, andrà posta molta attenzione agli standard messi in campo per evitare che in un settore che promette crescita possano arrivare operatori poco qualificati e soprattutto disonesti, attirati dalla possibilità di ottenere facili guadagni sfruttando benefici economici. È un stimolo ulteriore soprattutto se passa l’idea che un edificio domotico può fregiarsi di un marchio di qualità, da apporre anche all’esterno dell’edificio, in modo da evidenziare questo aspetto e fornire un elemento in più tale da far aumentare il valore di mercato dello stesso immobile.

Qual è l’auspicio di CNA in tema di qualificazione dei professionisti?

Noi dovremmo avere un unico sistema in cui tutti gli operatori del settore, compresi anche quelli della formazione, lavorino coesi, senza fughe in avanti capaci di ingenerare solo confusione negli installatori.

Oltre alla domotica si parla spesso di Internet of Things: che giudizio ne date a questo aspetto?

L’Internet of Things al momento è ancora lontano dall’essere applicata su larga scala. Ma la mia previsione potrebbe essere smentita dato che il progresso tecnologico viaggia a una velocità tale da far sembrare soluzioni solo fino a qualche tempo fa avveniristiche oggi pressoché superate. Anche nel settore impiantistico oggi non sappiamo che sviluppo potrà dare al settore l’applicazione di nuove tecnologie. Sarà importante da una parte non farsi spaventare dalle novità, dall’altra cercare di fare un passo alla volta senza forzare i tempi, altrimenti rischieremo di mandare in cortocircuito il settore, confidando su ciò che lo sviluppo tecnologico può offrire. Il futuro prossimo, anche in questo senso, è una tela tutta da dipingere.