il solare batte il carbone anche negli Stati Uniti

Mercoledì, 28 Dicembre 2016

Costi dell’energia, il solare batte il carbone anche negli Stati Uniti

Un nuovo studio ha confrontato i valori LCOE medi delle diverse fonti elettriche sia fossili che rinnovabili, evidenziando che il fotovoltaico e l’eolico, nei casi migliori, sono già in grado di competere con gas e carbone anche nei mercati occidentali. Le analisi e i numeri più aggiornati.


Confrontare il costo “tutto compreso” delle diverse fonti energetiche è un esercizio molto complicato, perché dipende da una moltitudine di variabili, non solo tecniche-economiche ma anche geografiche.

Il dato che sempre più emerge, come QualEnergia.it ha osservato a più riprese, è che le fonti rinnovabili sono già competitive rispetto ai combustibili fossili in determinate circostanze.

La tendenza è confermata dalla nuova versione dello studio di Lazard sui costi LCOE (Levelized Cost of Energy) delle tecnologie pulite vs fonti tradizionali per il mercato americano.

Va precisato che l’analisi comprende solo i parametri economici: costi del capitale, spese fisse e variabili per l’operatività e la manutenzione degli impianti, prezzi del combustibile (quando pertinenti), fattori di capacità e così via.

Sono esclusi, invece, i costi sociali-ambientali delle varie risorse - le cosiddette “esternalità negative” dovute, per esempio, allo smaltimento delle scorie nucleari e all’emissione di gas serra - gli investimenti necessari per potenziare le reti elettriche e integrare la produzione energetica rinnovabile con sistemi di accumulo, le perdite dovute a congestioni-colli di bottiglia sulle linee di trasmissione.

Tuttavia, va ricordato che proprio questi elementi possono modificare in modo sensibile il paragone tra differenti tecnologie.

Difatti, la IEA (International Energy Agency) di recente ha introdotto una formula più ricca per interpretare i vantaggi-svantaggi delle fonti elettriche, il valore di sistema (SV, system value) che include molti parametri volutamente trascurati dal metodo LCOE. Qualcosa di simile ha proposto anche Althesys con il “costo globale” dell’energia.

Torniamo a Lazard: la tabella sotto riassume i valori LCOE negli Stati Uniti in dollari/MWh senza sussidi. Come si vede, i costi finali più bassi per i migliori progetti eolici e solari utility scale sono rispettivamente 32 e 46 $/MWh. Per i cicli combinati a gas, la forchetta è 48-78 $/MWh; per carbone e nucleare i numeri sono ancora più alti, rispettivamente 60-143 e 97-136 $/MWh.grafico1 5

 

Interessante poi, è la coppia di grafici sotto, perché mostra quanto sia calato il valore medio LCOE negli ultimi 7 anni per l’eolico e il fotovoltaico, sulla spinta di molteplici fattori, tra cui la diminuzione dei prezzi dei componenti (celle, moduli, inverter, ecc.) e l’incremento di efficienza.

grafico2 4

Questi numeri, osservano gli analisti di GTM Research, si riflettono in contratti PPA (power purchase agreements) delle rinnovabili con prezzi sempre più convenienti.

Ciò vale non solo per i paesi emergenti, ma anche per il mercato a stelle e strisce. Nei giorni scorsi, l’operatore americano 8minutenergy ha annunciato il completamento di un parco fotovoltaico da 155 MW in California, Springbok 2, che sta producendo elettricità al prezzo finale di 58 $/MWh, battendo così la generazione fossile sia a gas sia a carbone.

Non è il contratto PPA con il prezzo più basso in assoluto registrato finora negli Stati Uniti, ma certamente uno dei più bassi e gli stessi analisti sono convinti che in poco tempo i valori potranno scendere stabilmente sotto 40 $/MWh, grazie ai costi in continua discesa delle tecnologie impiegate nei parchi solari di grandi dimensioni. L’abbassamento dei costi delle rinnovabili, con il conseguente raggiungimento di traguardi sempre più competitivi nelle aste per le rinnovabili in tutto il mondo, è stato segnalato da diversi studi recenti.

Solare ed eolico, in alcuni paesi e in determinate circostanze favorevoli, hanno già toccato prezzi finali per l’energia elettrica generata intorno a 30 $/MWh. Certo, in qualche caso non sono mancate polemiche per gli eccessivi ribassi e quindi l’effettiva possibilità di realizzare i progetti, come in Spagna dopo l’ultima asta eolica (vedi QualEnergia.it).

Una recente analisi di Carbon Tracker ha proposto una versione aggiornata dei valori LCOE, affermando che tra quattro anni le rinnovabili potranno battere ancora più nettamente le fonti fossili (Ecco perché le energie rinnovabili già ora costano meno delle fossili).

Questo studio, infatti, ha rivisto i parametri comunemente utilizzati nei calcoli, ad esempio ha assunto che le centrali fossili abbiano dei fattori di carico inferiori rispetto a quelli storici e una vita utile più corta.

Anche la fonte pulita più costosa, l’eolico offshore, è riuscita a segnare un ribasso record: in Olanda il parco marino Borssele II da 700 MW produrrà energia a 54,5 €/MWh (In Olanda l’eolico offshore sui costi batte già il carbone).

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