Approvato schema di decreto legislativo alla Direttiva Ue 2018/2002
Venerdì, 28 Febbraio 2020
Il Consiglio dei ministri del 25 febbraio, su proposta del Ministro per gli affari europei Vincenzo Amendola e del Ministro dello sviluppo economico Stefano Patuanelli, ha approvato, in esame preliminare, lo schema di decreto legislativo (atto 162) di attuazione della direttiva (UE) 2018/2002 sull'efficienza energetica (termini per il recepimento tra il 25 giugno e il 25 ottobre 2020) che modifica la direttiva 2012/27/UE e che riguarda la prestazione energetica in edilizia.
Si tratta in realtà del secondo decreto in materia di energia, se consideriamo che è ancora in esame preliminare alla Camera lo Schema di decreto legislativo (atto 158) recante attuazione della direttiva (UE) 2018/844 sulla prestazione energetica nell'edilizia (termine di recepimento: 10 marzo 2020), che modifica la direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica nell'edilizia e la direttiva 2012/27/UE sull'efficienza energetica. Entrambi i decreti derivano dalla Legge di Delegazione 2018.
Punti importanti del decreto
- prevede che gli obiettivi di risparmio energetico siano raggiunti tramite regimi obbligatori di efficienza energetica e misure alternative;
- estende lo stanziamento di risorse del programma per la riqualificazione energetica delgli edifici della pubblica amministrazione centrale (Prepac) fino al 2030, incrementando da 30 a 50 milioni annui la quota derivante dai provvedimenti delle aste di CO2;
- integra le prescrizioni per la misurazione e la fatturazione dei consumi energetici, prevedendo l'impiego di contatori e sotto-contatori leggibili da remoto a partire dal 25 ottobre 2020;
- prescrive che sia aggiornata la valutazione globale del potenziale dell'efficienza energetica per il riscaldamento e il rinfrescamento;
- ratifica la quota di ripartizione tra le utenze dei costi legati ai consumi involontari di calore nei casi di non applicazione della norma tecnica UNI 10200;
- attribuisce nell'ambito del Prepac, l'attività di realizzazione degli interventi all'agenzia del Demanio, prevede la realizzazione di un sistema informativo per la gestione di progetti e ridefinisce l'attività di monitoraggio dei consumi annui della PA;
- esclude dall'obbligo di predisposizione delle diagnosi energetiche le grandi imprese che presentino consumi energetici annui estremamente bassi;
- elimina l'esenzione della diagnosi per le imprese che sono dotate di EMAS e di certificazioni ISO 14001, in quanto non rilevanti ai fini energetici;
- prevede l'assimilazione della figura dell'Auditor Energetico a quello di Esperto in Gestione dell'Energia (EGE);
- prevede esplicitamente la possibilità di concedere anche finanziamenti a fondo perduto nell'ambito del fondo nazionale per l'efficienza energetica e introduce la possibilità del MiSE di valorizare le risultanze delle diagnosi energetiche presso le imprese nell'ambito del fondo stesso.
Le Associazioni...
Ma per Italia solare con il decreto “non viene introdotta alcuna indicazione specifica o indirizzo politico per il Piano di ristrutturazione immobiliare”, oltre all’assenza di “misure economiche e finanziarie”. Secondo l’associazione invece servirebbe mettere a punto un Piano che preveda la ristrutturazione del 3% all’anno del patrimonio immobiliare già dal 2021 e indicare quando è obbligatoria la ristrutturazione in base all’età e allo stato dell’edificio.
Mentre per Elettricità futura il decreto è “un’importante occasione di riqualificazione del parco edilizio del nostro Paese”, che allo stesso tempo potrà “apportare un contributo essenziale al raggiungimento dei target delineati dal Piano nazionale integrato energia e clima". Elettricità futura propone di “promuovere la semplificazione dell’attuale quadro che regolamenta la generazione distribuita e le procedure autorizzative degli impianti” attraverso portali on-line accessibili da cittadini e imprese”. Inoltre per Elettricità futura servirebbe la reintroduzione dello sconto in fattura per l’eco-bonus e uno strumento di incentivazione per rottamare gli impianti termici più vecchi e non in regola con le attuali normative.
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