Energia, l’Italia stima il raddoppio del risparmio entro il 2020

Mercoledì, 28 Febbraio 2018

In Gazzetta Ufficiale il Piano d’azione nazionale per l’efficienza energetica

Il risparmio energetico in Italia continuerà a crescere. È quanto emerge dal DM 11 dicembre 2017, pubblicato in gazzetta Ufficiale, con cui il Ministero dello Sviluppo Economico ha approvato il Piano d’azione nazionale per l’efficienza energetica – PAEE 2017.

Secondo il piano d’azione, la curva dei risparmi attesi dal 2014 al 2020 è in continua crescita. Rispetto al 2017, anno di approvazione del PAEE, si stima un raddoppio del risparmio energetico. Da 3,5 Mtep/anno si passerà a 6,75 Mtep/anno.

Efficienza energetica, obiettivi al 2020

Oltre che nei trasporti e nell’industria, buona parte del risparmio atteso arriverà grazie all’efficientamento energetico nel settore residenziale.

Dal PAEE emerge che il meccanismo dei Certificati Bianchi (regime nazionale obbligatorio) dovrà assicurare il 60% dell’obiettivo, mentre il restante 40% sarà ottenuto con misure alternative, come le detrazioni fiscali e il Conto termico.

Il settore residenziale ha già raggiunto l’84% dell’obiettivo atteso al 2020, mentre i settori terziario e trasporti sono ancora lontani dagli obiettivi.

Efficienza energetica degli edifici della PA

Il documento analizza i risultati raggiunti sulla base della Direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica. Relativamente all’obbligo di riqualificazione energetica del 3% della superficie degli immobili occupati dalla Pubblica Amministrazione centrale, il report tiene conto dell’aggiornamento dell’inventario del patrimonio immobiliare effettuato nel 2016.

Nelle annualità 2014 e 2015 sono stati avviati 68 progetti per un ammontare complessivo di circa 73 milioni di euro. Per il 2016 il programma riguarda 32 progetti, per un totale di circa 60 milioni di euro.

Detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica e edilizia

Il documento analizza i risparmi ottenuti grazie agli interventi agevolati con le detrazioni fiscali nel 2015. L’Ecobonus ha attivato 336.000 interventi per un totale di 2,8 miliardi di euro investiti a fronte dei quali è stato conseguito un risparmio complessivo di circa 0,0845 Mtep/anno di energia primaria. Al netto delle fonti rinnovabili il risparmio energetico conseguito è pari a 0,0774 Mtep/anno.

Per quanto riguarda le ristrutturazioni, la riduzione dei consumi conseguita nel 2015 attraverso l’installazione di caldaie a condensazione e la sostituzione di infissi, incentivate attraverso le detrazioni fiscali per il recupero edilizio è pari a 0,175 Mtep/anno.

Le altre misure per l’efficienza energetica

Il PAEE ricorda che con il DM 16 febbraio 2016 è stata ampliata la portata del Conto Termico. Il GSE ha comunicato che dal 31 maggio 2016 al 1° febbraio 2018 sono arrivate al GSE circa 60 mila domande.

Emerge inoltre che in 16 Regioni sono stati attivati programmi di cofinanziamento per la realizzazione d diagnosi energetiche nelle PMI. Ad aprile 2017 sono risultati avviati 64 bandi, per circa 800 milioni di euro, nell’ambito della programmazione 2014 – 2020 dei Fondi Strutturali. Il documento stima in 490 milioni di euro la dotazione complessiva del Fondo nazionale per l’efficienza energetica.

Tra le misure adottate, il PAEE ricorda inoltre il Fondo Kyoto, con 350 milioni di euro complessivi, per l’efficientamento energetico degli edifici scolastici, il Plafond casa, cioè il Fondo da 2 miliardi di euro per l’acquisto di immobili residenziali in classe energetica A, B o C e/o di interventi di ristrutturazione e accrescimento dell’efficienza energetica, e l’introduzione dei Criteri ambientali minimi (CAM) per l’edilizia.

Riduzione delle emissioni inquinanti

Continuano intanto le azioni del Governo a sostegno del risparmio energetico. Il Consiglio dei Ministri ha approvato nei giorni scorsi, in via preliminare, un decreto legislativo che, in attuazione della Direttiva 2016/2284/UE in materia di riduzione delle emissioni nazionali di determinati inquinanti atmosferici, ha l’obiettivo di promuovere il raggiungimento di livelli di qualità dell’aria tali da non causare impatti negativi significativi e rischi significativi per la salute umana e l’ambiente.

Il decreto prevede i seguenti obiettivi: ridurre il complesso delle emissioni nazionali annue di origine antropica di una serie di sostanze per rispettare specifici livelli entro il 2020 e il 2030; attivare il monitoraggio delle emissioni di una serie di sostanze per cui non sono previsti obblighi di riduzione delle emissioni; ottenere, attraverso un sistema di monitoraggio, dati relativi agli impatti dell’inquinamento atmosferico sugli ecosistemi.